lunedì 1 dicembre 2014

Sedie vuote

Milano - Corso Como - by Paola
Chi sedeva su queste sedie? Un poeta in cerca d'ispirazione, un passante stanco, un muratore in pausa, un fotografo in cerca di luce, uno studente con un libro, un anziano in attesa, due ragazzi innamorati?
Una sedia vuota è un ventaglio di possibilità che cambia continuamente.
Il vuoto agita la mente, la porta alla ricerca, alla valutazione di possibilità, alla più ardita fantasia.

"Le sedie dormono in piedi
anche il tavolo
il tappeto sdraiato sul dorso
ha chiuso gli arabeschi
lo specchio dorme
gli occhi delle finestre sono chiusi
il balcone dorme
con le gambe penzolanti nel vuoto
i camini sul tetto dirimpetto dormono
sui marciapiedi dormono le acacie
la nuvola dorme
stringendosi al petto una stella
in casa fuori di casa dorme la luce

ma tu ti sei svegliata
mia rosa
le sedie si sono svegliate
si precipitano da un angolo all’altro anche il tavolo
il tappeto si è messo a sedere
gli arabeschi hanno aperto i petali
lo specchio si è risvegliato come un lago all’aurora
le finestre hanno spalancato
immensi occhi azzurri
il balcone si è risvegliato
ha tirato su dal vuoto le gambe
i camini dirimpetto si son messi a fumare
le acacie han cominciato a chiacchierare
sui marciapiedi
la nuvola si è svegliata
ha lanciato la sua stella nella nostra stanza
in casa fuori di casa la luce si è risvegliata
si è versata sui tuoi capelli
è colata tra le tue palme
ha cinto la tua vita nuda i tuoi piedi bianchi." Nazim Hikmet


                                                         
i.

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